Recensione “Emèt – Il dovere della verità” di librierecensioni.com

Voto: 5/5 – Genere: Narrativa

Trama:

Helene Sanz, un’anziana diva del teatro tornata a vivere a Buenos Aires, viene a conoscenza di una sconcertante verità su Diego Tomasi, suo marito, vittima nel 1964 di un misterioso omicidio. Le ombre sulla vita privata dell’uomo s’intrecciano con un preciso momento storico dell’Argentina: quello durante il  quale numerosi criminali di guerra della Germania nazista approdarono nel Paese.  Il bisogno di rendere pubblica la verità su tutta la storia assale la donna. Per  farlo, Helene si affida ad Alicia Hernandez, una giovane free lance esperta di  teatro e sua devota ammiratrice, la quale accetta di buon grado l’opportunità di  intervistarla. L’incontro tra le due si protrae per una notte intera, nel corso  della quale le parole dell’anziana diva s’intrecciano con quelle della  giornalista, portando alla luce il dolore di un vissuto che, seppur per ragioni  diverse, riconduce ad una radice comune. Riuscirà Helene, attraverso l’aiuto di  Alicia, a trasmettere il senso reale della sua verità?

Commento:

Nuovamente presente in libreria col suo ultimo lavoro – che ha ottenuto il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia – Nicola Viceconti ci presenta oggi un nuovo, toccante,  romanzo. Il filo conduttore che lega tutti i suoi libri è l’attenzione ai diritti umani, che hanno portato l’auore ad affrontare, nei suoi romanzi, alcune tra le più gravi tragedie della storia dell’umanità. Con Emèt. Il dovere della verità, Viceconti ci riporta indietro nel tempo a rivivere, con Helene, Alicia ma anche sua nonna Edna, gli orrori del nazismo e la successiva misteriosa sparizione di tanti criminali di guerra. Forse il più bello tra i romanzi,Emèt non è solo un’ipotetica e realistica ricostruzione di come sono spariti nel nulla ed hanno cambiato vita i criminali nazisti, non è nemmeno una semplice narrazione di vite distrutte dall’odio immotivato. Emèt è tutto questo ma è anche di più: è il confronto di tre generazioni diverse di donne che, in tempi e modi del tutto differenti, si trovano a fronteggiare il nazismo ed i suoi devastanti effetti.

C’è Helene, che scopre terribili segreti sull’uomo che credeva di conoscere e che vive per quasi tutta la vita circondata da un oceano di bugie; c’è Alicia, che per lavoro, ma soprattutto per remote vicende familiari, scopre inaspettati legami con il passato dell’attrice; e infine c’è Edna che, seppur attraverso la voce ed i ricordi narrati da Alicia stessa, risulta protagonista tanto quanto le altre due donne. Da non dimenticare, infine, anche se per un brevissimo intermezzo, la figura di Magdalena, in totale antitesi con le altre, di cui incarna l’opposto per esperienze, pensiero, ideali e convinzioni. Quessta donna ha un ruolo importante: confrontarci con lei, ascoltarne le motivazioni, permette, infatti, di capire come alcune idee, immorali ed assurde per tante persone, possano apparire invece normali e assolutamente giuste per altre, magari perché dettate dall’abitudine o da un tramandarsi di idee familiari, senza reale convinzione in quel che si afferma o si fa.

Un romanzo intenso e commovente, l’ennesimo libro ricco di spunti di riflessione da parte di questo autore che, con i suoi libri, ci aiuta a non dimenticare certi orrori, perché avere memoria di ciò che è accaduto è l’unico modo per far si che certe cose non si ripetano.
(Maria Guidi).

Fonte: http://www.librierecensioni.com/libri3/emet-nicola-viceconti.html

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