Recensione “Nora López – Detenuta N84” di pagine&caffè

Nel nuovo romanzo- denuncia di Nicola Viceconti, Nora Lopez è la figura simbolica immaginaria che rievoca gli orrori della dittatura militare in Argentina. Questa volta Viceconti si affida alla creazione narrativa cui conferisce una forza di rappresentazione che trascende e potenzia la ricostruzione di un periodo storico, raccontato nei libri precedenti attraverso una accurata documentazione, e ne fa una rappresentazione forse più efficace ed eloquente oltre che fortemente coinvolgente di quella offerta dalla pur sconvolgente documentazione dei fatti reali. In questo nuovo quadro la voce narrante è affidata, con una scelta radicale, addirittura uno dei torturatori, Luis Pontini – agente immobiliare, marito e padre di famiglia esemplare – vittima apparente di Livia, giovane che ostinatamente lo assedia con continue domande sul suo passato. Ma appare subito chiaro che le cose sono molto diverse da come appaiono e quel “Vergognati!” urlato dalla moglie di Pontini, catapulta immediatamente il lettore all’interno di una vicenda dolorosa e brutale. Pontini – la cui vera identità è abilmente celata – anche a distanza di anni in realtà non ha mai messo in discussione le sue scelte arrivando a considerare normali le atrocità commesse in nome di una causa che ritiene ancora giusta, mentre Livia nel corso del racconto verrà travolta da una realtà che, improvvisamente, scopre più vicina di quanto immaginasse. Cosa nasconde il passato di sua madre? Perché è arrivata ad uccidere? Viceconti riesce in questo romanzo a immedesimarsi profondamente nelle due figure contrapposte della storia e questa indagine così partecipe e intensa possiede una forza di coinvolgimento e di immedesimazione anche per il lettore ed è forse la forza di questo “contagio” a rendere il romanzo Nora Lopez, detenuta N.84 capace di rievocare con vivida e dolente verità gli orrori della dittatura militare. E’ raro che un’opera di fantasia, che pur si avvale della conoscenza dettagliata e documentata di ciò che avveniva nei centri di detenzione, delle torture e delle sparizioni, sia in grado di restituire la dimensione tragica e brutale scaturita da una folle ideologia nell’ambito della quale i carnefici ancora oggi professano e rifiutano di rinnegare, ma questa dimensione reale emerge con potenza, tangibile e vibrante dal romanzo di Viceconti Arricchito da testimonianze di chi quell’orrore l’ha conosciuto da vicino, il libro di Viceconti ha il merito aggiuntivo di dare voce alle tante vittime ancora in attesa di giustizia, oltre a quello di costituire un monito eloquente e convincente perché ciò che accadde allora non venga mai dimenticato e non abbia a ripetersi.

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