“Cartoni…animati e altri racconti” – Recensione di Elisir Letterario

Recensione di Manuela Minelli pubblicata il 3 giugno 2017  su Elisir Letterario

Emozioni in pillole nell’ultimo libro di Nicola Viceconti (CSA Editrice – 2017, 125 pagine – € 12,00)

Per scrivere racconti bisogna essere molto bravi nel manovrare la penna e le emozioni. Qualcuno asserisce anche che ci vuole più abilità che scrivere romanzi e il perché è facilmente intuibile.

In un romanzo lo scrittore può anche permettersi qualche defaillance e recuperare l’errore, l’imprecisione, il capitolo un po’ noioso, nelle pagine successive, facendosi perdonare con l’intreccio della trama, con un finale mozzafiato o per mezzo di altri espedienti di cui gli scrittori bravi sanno fare  uso. In un racconto invece, anche una piccola scivolata di ritmo o di stile salta subito agli occhi e potrebbe non essere perdonata da un lettore attento. Inoltre, nel racconto breve, occorre scendere in profondità e trasmettere immediatamente e con pochi strumenti a disposizione –parole e pagine – il senso della storia. Non credete a chi dice che scrivere racconti è più facile, non è affatto così. Per scrivere bei racconti, magici, credibili, emozionanti, bisogna avere il dono della sintesi, essere allenati alla comunicazione immediata, saper dire tutto in poche righe, un racconto per riuscire deve avere un impatto istantaneo. E lo sa bene la scrittrice canadese Alice Ann Munro che con i suoi racconti nel 2013 vinse il Nobel per la letteratura. E molto bene lo sa anche Nicola Viceconti, scrittore lucano, ma romano di adozione, sociologo e laureato in scienze della comunicazione, che ha all’attivo cinque romanzi tradotti in spagnolo e uno anche in lingua inglese, sul tema a lui più caro, la storia e la cultura dell’Argentina e il drammatico fenomeno dei desaparecidos. Così Viceconti ha appena presentato la sua ultima chicca cartacea al Salone del Libro di Torino, un delizioso e imperdibile piccolo grande libro che raccoglie nove short storiesgodibilissime e affascinanti, Cartoni…animati e altri racconti. Tutte le storie trattano di tematiche sociali quanto mai attuali, immigrazione, diritti umani, demenza senile, l’ineluttabilità del tempo che scorre.

Cartoni animati…e altri racconti si è classificato quest’anno al terzo posto assoluto per gli inediti e primo tra le raccolte di racconti al Premio letterario nazionale “La penna perfetta”. Inoltre questo delizioso libro ha fatto bottino di premi anche con i suoi singoli racconti: La Ragazzina di Homsinfatti è risultato finalista alla II edizione del “Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti” e Vincitore del Premio Scuola al Concorso Internazionale Città di Sassari. Magia è stato premiato alla terza edizione del “Concorso Endira” in Messico e Scacco alla Regina è risultato terzo classificato al Concorso Nazionale Città di Livorno. Le nove storie raccontate da Viceconti sono intensi spaccati di quotidiano, in cui i lettori possono facilmente identificarsi con i protagonisti e, soprattutto, godere in pochi minuti, senza quindi l’impegno profuso solitamente nella lettura  di un romanzo lungo, di piccoli corti cinematografici, perché tali sembrano essere i racconti, grazie all’abilità descrittiva ed evocativa dell’autore.

Il racconto che dà il titolo al libro ci parla di un barbone romano alcolizzato che, grazie all’affetto e alla perseveranza di una passante, si trasforma in un artista new age che condurrà laboratori creativi aiutando, con colori e pennelli, i ragazzi di una cooperativa. Di un altro curioso artista bohèmien ci parla Viceconti nel primo racconto del libro, mentre Hells Bells trasporta il lettore in un funerale dell’entroterra foggiano dove succede qualcosa di assolutamente inaspettato e contrastante con l’atmosfera. Ne Il segreto di Alfonsina l’autore ripropone la drammatica scena messa in atto dalla poetessa Alfonsina Storni nelle acque del Mar del Plata. Ritroviamo l’Argentina, e in particolare le nostalgiche atmosfere di Buenos Aires, luoghi amatissimi e continuamente presenti in tutti i libri di Viceconti, anche in Magia, dove Clara, manager in carriera, si trova a vivere una storia soprannaturale. In Dammi una cosa l’autore racconta la storia dell’anziano signor Luigi che, nonostante la sua demenza senile, riesce casualmente a identificare un truffatore. Con una scrittura vivida e immediata che permette al lettore di respirare le atmosfere di un malfamato locale nel barrìo La Boca di Buenos Aires degli anni venti, Nicola Viceconti, che ha ottenuto il prestigioso riconoscimento di “Visitante Ilustre” rilasciato dal Governo della provincia di Buenos Aires, riesce a rendere coprotagonista del fulmineo racconto Tango, bordello e compraditos una delle sue grandi passioni, il tango argentino, ballo proibito e molto in voga nelle case di tolleranza.

Ma la storia che più emoziona è sicuramente quella della piccola Hasti, la tenerissima quanto coraggiosa profuga siriana dagli occhi verdi che cerca disperatamente suo fratello Amir. Proprio perché Viceconti intende sensibilizzare i ragazzi sul drammatico, quanto attuale tema dell’immigrazione, il racconto, La ragazzina di Homs, dopo aver fatto incetta di premi, ha incantato tanti giovanissimi lettori nelle scuole. C’è un racconto che ci è piaciuto più degli altri? La risposta di Elisir è no. No, semplicemente perché è impossibile scegliere e perché ognuna delle storie narrate è diversa dall’altra e meriterebbe di essere ampliata in un romanzo a sé. Noi di Elisir abbiamo molto amato anche l’originale foto di copertina realizzata dal fotografo Fabrizio Frioni, un mimo in posa statica sullo sfondo di una città in movimento, probabile metafora delle infinite maschere che l’essere umano è costretto a indossare per sopravvivere in una società che va sempre più di corsa.

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