Gentile Nicola,
voglio esprimere la mia ammirazione per la sua capacità di scrivere in una forma così reale, che da lettore si riesce a vivere ogni scena con la stessa emozione che vivono i personaggi. Non tutti gli scrittori che ho letto riescono a farlo. In ogni pagina del romanzo è percepibile la passione per il suo lavoro, basato su una accurata ricerca storica sui movimenti politico-sociali (in questo caso il comunismo e tutte le ideologie che da lì derivano). Grazie a “Vieni Via” ho potuto carpire molte cose su tali movimenti, informazioni disseminate qua e là all’interno di una bella storia d’amore. Ho trovato la mescolanza di questi due aspetti originale e interessante. Ho anche appreso la storia dell’Unione Sovietica di quegli anni e quando sono arrivata a leggere la parte dedicata al Messico mi sono commossa. Che bella forma di descrivere il mio paese. Ho potuto immaginare il paesaggio particolare di Città del Messico e soprattutto il folclore del pittoresco San Miguel de Allende che, concordo con lei, è un luogo magico. Leggere sul mio Paese le parole scritte da un autore italiano è stato commovente perché proprio con l’Italia ho una particolare empatia. In un viaggio che ho fatto alcuni anni fa ho trovato alloggio, amicizia e mi ha aiutato a scoprire cose di me che non conoscevo. Adoro l’Italia e la vostra lingua è diventata la mia passione. Riguardo alla storia fra Franco e Irina, che dire! Questo romanzo è davvero affascinante, la storia d’amore è bellissima, triste e profonda. “Ci sono amori che si alimentano di più nella lontananza e nei ricordi, e che non hanno bisogno di parole per essere rivissuti […] sentirsi destinato a qualcuno può però implicare un’attesa continua, che può rivelarsi più lunga della vita stessa”. Parole forti ma così vere. Devo confessare che mi ha fatto scivolare delle lacrime nel finale. Mi congratulo con lei per il suo lavoro, per la passione con cui scrive. Con grande ammirazione da Aguascalientes, Messico: Losh
