Commento di Silvia Leuzzi sulla narrativa di Viceconti

Imbattersi nella narrativa di Viceconti è un’avventurosa ed accattivante impresa. I suoi libri non si perdono dietro alchemiche parole poetiche. Un diffuso equilibrio sembra soppesare ogni frase, affinché non ve ne sia alcuna superflua. Una narrazione degli eventi sapientemente costruita per acciuffare per il bavero il lettore, costringendolo a proseguire nella lettura preso da una curiosità insaziabile. Nicola Viceconti è laureato in Sociologia e Scienze della comunicazione. Le sue opere hanno una decisa impronta sociologica nell’analisi delle situazioni in cui si vengono a trovare i personaggi. La prosa scorrevole ha il pregio di non annoiare, anzi appassionandoci agli eventi, apprendiamo importanti informazioni sulla storia e sul popolo argentino, senza la pedanteria del saggio o del romanzo puramente storico.

Dentro al grande grembo dell’emotività il buon Viceconti trova la forza di far urlare i suoi libri, lo stesso urlo di silenzio delle madri di Plaza de Mayo, ormai nonne, ma sempre ferme e irriducibili nel volere giustizia per i loro figli innocenti massacrati barbaramente. In questi romanzi l’ordine degli avvenimenti cronologici e quelli della storia si intrecciano armoniosamente, le eventuali distorsioni temporali se ci sono, sono impercettibili.

E’ invece molto usato il flash back chiamato anche “analessi” e cioè la rievocazione di eventi successi precedentemente al tempo del racconto. E’ questo salto temporale che ravviva la memoria, la rende presente anche a chi non vorrebbe, soprattutto a chi non vorrebbe, a chi nell’oblio costruisce soprusi. Il percorso della memoria intrapreso dall’autore comincia dall’emigrazione, un fenomeno che ha contribuito in maniera sostanziale a dare all’Argentina l’aspetto sociale che ha. Più di tre quarti della popolazione è di origine italiana, immigrati insomma che cercano un’identità culturale e il Tango, che è composto da musica, testi e ballo, ossia espressione corporea, diventa una tradizione popolare. Il Tango è trasmissione di idee, è emozione collettiva.

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