Nota di Estela Carlotto su “Due volte ombra”

Italiano 

L’autore narra con un linguaggio semplice e diretto una storia di fantasia sulla realtà vissuta in Argentina durante l’ultima dittatura civile – militare (1976 – 1983). Affronta il tema del rapimento dei neonati, una delle peggiori pratiche eseguite durante quel triste periodo.All’interno di un piano programmato e sistematico, l’appropriazione dei figli degli oppositori politici rispondeva a quello che era considerato bottino di guerra. La descrizione che l’autore ha fatto di Paula, la bambina protagonista di questo racconto e della sua vita, corrisponde alla realtà vissuta dalla maggior parte dei bambini, oggi adulti che abbiamo recuperato come “Abuelas de Plaza de Majo”. Questa metodologia di appropriazione di bambini per ragioni politiche è una “invenzione” dei genocidi argentini. Nicola Viceconti ha colto con serietà e precisione le caratteristiche dei torturatori, ladroni ed assassini che nella loro doppia vita potevano accarezzare i figli delle loro vittime senza provare sentimenti. Con Due volte ombra, Viceconti ha realizzato una analisi sociopolitica di quell’epoca e sebbene nel romanzo potremmo correggere dal punto di vista storico alcune date e personaggi, emerge in più parti la sua sensibilità e il suo contributo affinché questa storia, non ancora risolta nel nostro paese, sia conosciuta e attraversi le frontiere. Gli esprimo il mio emozionato ringraziamento in nome delle donne che stanno lottando per la ricerca di due generazioni.

Estela Carlotto

Castellano 

El autor narra con un lenguaje sencillo y directo una historia ficción sobre la realidad vivida en la Argentina durante la última dictadura cívico-militar (1976 – 1983). Enfoca el desarrollo de una de las peores prácticas ejecutadas durante ese nefasto período: el robo de bebés. Dentro de un plan sistemático programado, la apropiación de los hijitos de los opositores políticos respondía a que eran considerados “botín de guerra”. Paula, la niña protagonista de este relato, responde en la descripción que hace de la vida de ella el autor, a las realidades vividas por la mayoría de los niños, hoy adultos que hemos recuperado las Abuelas de Plaza de Mayo. Esta metodología de apropiación de niños por razones políticas es un “invento” de los genocidas argentinos. Nicola Viceconti ha captado con seriedad y certeza las características de los torturadores, ladrones y asesinos donde en su dualidad de vida podían acariciar a los hijos de sus víctimas sin experimentar sentimientos. Viceconti ha realizado un análisis socio político de esa época, y aunque históricamente podríamos corregir en el texto algunas fechas y personajes, en el relato surge la sensibilidad del escritor, su consentido aporte a que esa historia que aún falta resolver en nuestro país sea conocida y atraviese las fronteras. Quiero expresarles mi emocionado agradecimiento en nombre de esta lucha de mujeres buscando dos generaciones.

Estela Carlotto

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