Emigrazione, memoria e identità nei racconti di Nicola Viceconti

Parlare dei miei romanzi, attraverso una pubblicazione destinata ai cittadini di Viggiano, rappresenta un’occasione particolarmente importante per il sottoscritto: da sempre i viggianesi sono stati i principali testimoni della mia avventura di scrittore e con loro ho condiviso le presentazioni più entusiasmanti. Per questo, prima di dire qualcosa su Cumparsita e Due volte ombra, mi sembra doveroso raccontare l’attaccamento affettivo nei confronti di questo paese che, dai tempi dell’infanzia, ha lasciato un imprinting nel processo di costruzione della mia identità, sia a livello personale che come scrittore.
Il legame straordinario che si crea con un luogo, l’heimat – come lo chiamano i sociologi tedeschi – può essere interpretato come la “piccola patria” e indica il territorio in cui ci sente a casa propria, perché vi si è nati o semplicemente perché in quel luogo si è trascorsa l’infanzia. E se l’Argentina rappresenta l’heimat dell’attuale ispirazione letteraria, Viggiano senza dubbio simboleggia la “casa”, nella quale torno ogni volta ad esprimermi con il “linguaggio degli affetti”.

In tal senso, vale la pena di evidenziare il grande valore culturale della relazione che si è venuta a creare in questi ultimi anni con la collettività viggianese, grazie alla sensibilità di un’amministrazione comunale costantemente attenta alla cultura e all’instancabile impegno dell’associazione della Pro Loco. L’interesse da parte mia per i luoghi, la storia e le tradizioni di Viggiano è emerso chiaramente in Cumparsita, romanzo dedicato all’emigrazione lucana in Sud America. Attraverso le storie di Saverio, il viggianese, e di Domenico, l’acheruntino, ho voluto rappresentare le vicissitudini di tanti emigranti lucani che, nel secolo scorso, hanno attraversato l’oceano per rifarsi una vita.
La mia speranza di offrire un significativo contributo all’opera di divulgazione della cultura viggianese all’estero, ha visto il gradito riconoscimento, il 18 agosto scorso, con l’assegnazione del premio “Arpa d’argento 2011”, che ho avuto l’onore di ricevere in una memorabile serata prevista nel programma di manifestazioni culturali dell’estate viggianese.
Un ulteriore contributo relativamente a tale finalità è rappresentato dal mio impegno profuso nella realizzazione del cortometraggio, recentemente girato a Viggiano, “Hablar, a la luz del sol”, liberamente ispirato a “Cumparsita”, scritto e diretto dall’amico regista Alfredo Santucci. La storia raccontata in Due volte ombra, il mio ultimo romanzo, si colloca nel periodo della dittatura argentina, che ha inizio il 24 marzo del 1976, quando le Forze armate del paese rovesciarono il governo costituzionale e impiantarono un regime di terrore pianificato che, nel giro di sette anni, fece sparire almeno trentamila persone. Oltre ai desaparecidos, tra le vittime del Sistema, ci furono anche centinaia di neonati che vennero sottratti ai loro genitori e dati in adozione clandestinamente a famiglie ideologicamente vicine alla dittatura. Nel romanzo ricostruisco, attraverso una storia di fantasia, il dramma di Paula, una neonata trafugata dai militari che, da adolescente scopre di essere Mirta. La giovane protagonista, nel ricongiungersi alla sua vera famiglia, è costretta a fare i conti con le “ombre” che per anni le hanno offuscato la vera identità. Due volte ombra è un romanzo centrato sul tema della violazione del diritto dell’identità dei minori, uno dei pochissimi in circolazione, che racconta questo genere di dramma. Per tale motivo ha ottenuto il patrocinio dall’Ambasciata Argentina e delle associazioni 24 Marzo Onlus e Rete per l’Identità Italia. Il libro è arricchito dalla toccante testimonianza di Manuel Goncalves Granada, uno dei 105 nietos ritrovati fino ad oggi dalle Abuelas de Plaza de Mayo e contiene una nota di Estela Carlotto, presidente delle “Nonne”. La postfazione è a cura di Carlos Parma, giudice di Mendoza, esperto di diritti umani e criminologia latino-americana, importante figura in campo giuridico argentino. Contemporaneamente alla pubblicazione in Italia, il libro è stato editato in Argentina con la casa editrice Acercandonos Ediziones. La versione spagnola del testo è stata presentata nell’aprile 2011 alla fiera internazionale di Buenos Aires, mentre quella italiana (Gingko Edizioni) è stata presentata ufficialmente il 18 agosto 2011 a Viggiano. In quella occasione il problema dei figli dei desaparecidos è stato accostato al dramma dei piccoli arpisti viggianesi, che alla fine dell’ottocento venivano mandati come musicanti girovaghi nelle principali capitali Europee. Nel corso della stessa serata sono state poste questioni sui diritti dei minori stabiliti nella “Convenzione Internazionale per i Diritti del Fanciullo” per sensibilizzare il pubblico a riflettere su tali argomenti. Una recente presentazione di Due volte ombra, degna di nota, è quella che si è svolta il 25 novembre 2011 presso il Liceo Classico “G. Pascoli” di Viggiano. L’iniziativa, promossa dell’Assessorato alla cultura, in collaborazione con la Preside dell’Istituto, è stata molto apprezzata, sia dai numerosi studenti che dai docenti intervenuti. La presentazione del libro ha rappresentato un’occasione per aprire un interessante dibattito sui vecchi e nuovi sistemi dittatoriali nel mondo. L’evento è stato arricchito inoltre dalla proiezione di “Seconda Patria”, un documentario del Regista Daniele Cini, nonché dalla preziosa testimonianza dell’argentino Walter Calamita (ex detenuto politico esiliato in Italia ai tempi della dittatura).

Fonte: Io e te in città – comune di Viggiano – edizione 2011/2012

Condividi questo contenuto:

Leave a Comment