Il commento di Alessandro, lettore per caso

“Doverosa premessa: nonostante i continui richiami alla perenne crisi del settore, in Italia, a mio parere, si pubblica troppo, quindi tonnellate di pagine che avrebbero potuto tranquillamente continuare ad essere alberi, vengono inutilmente sacrificate. Uno dei rischi, quindi, quando si visita una fiera della piccola (e media) editoria è quello di avere un significativa percentuale di possibilità inciampare in “prodotti” (definirli lavori sarebbe un po’ troppo pretenzioso), che possono forse gratificare solamente l’ego dei rispettivi autori che possono così godere del proprio nome in copertina (rischio questo che invero si corre anche nella “grande” editoria…). Di contro c’è anche la possibilità, nella ricerca o per serendipità, di imbattersi in un Libro che doveva essere scritto. Emèt è proprio uno di questi libri, bello, ben scritto, snello nella struttura ma robusto nel significato, da leggere d’un fiato ma comunque da meditare, da dover leggere e far leggere ai propri figli. Non è un romanzo ideologico né politico, non è nemmeno un romanzo storico, ma un romanzo che si interseca con la Storia, e lo fa rispettando il pudore dei sentimenti e la verità documentale. A mio personalissimo parere (ripeto, mio personalissimo), due piccoli inciampi, uno in premessa ed uno nel romanzo, che però non ne scalfiscono la bellezza”. (Alessandro)

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