In mezzo alla tempesta – I piccoli fratelli del vangelo

Tra gli anni ’60 e ’70 fiorì in America Latina un nuovo modo di essere cristiani. Era il tempo in cui si delineava la teologia della liberazione e la Chiesa, rinnovata dal Concilio Vaticano II e dalla Conferenza Episcopale di Medellín, ritrovava le sue radici nella solidarietà con i poveri. In tutto il continente germogliavano movimenti laici e religiosi che intendevano restituire alla parola di Gesù il suo essere lievito di libertà e giustizia. In Argentina, però, questa fioritura non fu senza dolore. I religiosi e i laici che per fedeltà al Vangelo scelsero la solidarietà con i più poveri, gli emarginati, gli esclusi, furono abbandonati da buona parte delle alte gerarchie del clero, fattesi complici della dittatura che governava il paese con il terrore. Il paese fu spazzato da un turbine di persecuzioni che lasciò 30.000desaparecidos. Se una parte della Chiesa fu connivente con il regime, ve ne fu un’altra che scelse di stare accanto al suo popolo fino al martirio. Vescovi e sacerdoti, ma anche laici, che denunciarono con coraggio la perversa alleanza tra la croce e la spada e pagarono col sangue i loro gesti profetici. Alcuni di loro appartenevano ai Piccoli Fratelli del Vangelo, una congregazione la cui presenza in Argentina si concluse nel 1977 quando Mauricio Silva, l’ultimo dei Piccoli Fratelli rimasto nel paese, scomparve nelle tenebre di un centro di detenzione clandestino. Questo libro, scritto a più mani, recupera le storie di quegli uomini attingendo alle loro testimonianze e a quelle di alcuni membri della Fraternità Laica sopravvissuti alla repressione, così come alla testimonianza di altri che hanno offerto dati di prima mano su questa sanguinaria persecuzione. Un’opera documentata con rigore su eventi tra i più oscuri della storia del Novecento.

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