Tutti giù per aria

 

“Per un paese di carta, una compagnia di carta è più che sufficiente”.  E’ la frase simbolo del docufilm, la voce off è di Roberto Pedicini, l’attore nella foto è il mio amico Fernando Cormick che interpreta il ruolo di un assistente di volo cassaintegrato. Il 16 aprile 2010 presso il Nuovo Cinema Aquila, il docufilm “Tutti giù per aria-L’aereo di carta” è stato premiato con un premio speciale per la migliore colonna sonora, la migliore canzone originale e il miglior videoclip. Luca Bussoletti e Francesco Cordio, rispettivamente autore della colonna sonora e della canzone originale e regista dell’opera, hanno ritirato i premi.

Tutti giù per aria nasce da un’idea di Alessandro Tartaglia Polcini, assistente di volo cassaintegrato Alitalia, e Matteo Messina, giornalista freelance, che dopo mesi di riprese, hanno deciso di realizzare un documentario. L’obiettivo è stato puntato sui mesi caldi di contestazione di un’intera categoria, quella dei lavoratori dell’ex Alitalia, che si è trovata coinvolta in una centrifuga politico-economica senza precedenti in Italia. Con il passaggio a CAI ben quattordicimila persone hanno perso il lavoro ed il nuovo contratto, entrato in vigore con il benestare dei sindacati confederali e di categoria, sembra non osservare i diritti fondamentali che dovrebbero tutelare i lavoratori assunti. Una feroce campagna mediatica ha dipinto per mesi la categoria dei dipendenti della compagnia di bandiera con tinte fosche. Ma sarà davvero così? Ecco Tutti giù per aria a raccontare quello che l’opinione pubblica non conosce. Sinossi: Il punto di vista del narratore è quello dei lavoratori, quello per lo più sottovalutato, se non ignorato, dai media e dalla pubblica opinione. Il regista, Francesco Cordio, ha voluto così intrecciare il materiale girato durante le manifestazioni e le interviste, con una parte di “fiction” in cui un assistente di volo cassaintegrato, interpretato dall’attore Fernando Cormick, ci accompagna in una sua giornata tipo attraverso quei mesi indimenticabili, densi di trattative e “balletti”. Sarà lui con il suo sguardo ad aprirci gli occhi su quello che molti hanno voluto nasconderci.Ad aprire e chiudere il documentario l’attore Ascanio Celestini che interviene nel film con un racconto inedito dal titolo “L’Aereo di Carta”. Il film conta anche sulla partecipazione straordinaria del Premio Nobel Dario Fo.

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